Scenari dell'umano

Ha inaugurato venerdì 30 settembre a Spinea, con la prima esposizione, la rassegna di arte contemporanea 2022/2023 “Scenari dell’umano”. Il progetto propone al pubblico 10 esposizioni in 5 appuntamenti con mostre parallele dell’opera di due artisti. In questa serie di appuntamenti viene indagata la stretta relazione tra identità e condizione dell’esistere dell’uomo contemporaneo, costruendo un dialogo attorno ai vari aspetti dello scenario umano appunto, dal paesaggio urbano a quello naturale e di introspezione interiore.

Mistero e Armonia dell’uomo ; Omaggio a Federico Velludo

Mistero e Armonia dell’uomo è il quinto ed ultimo evento della rasssegna di arte contemporanea 2022/2023 SCENARI DELL’UMANO a Spinea. E aperta dal 12 maggio al 4 giugno 2023.

L’ esposizione è dedicata a Federico Velludo (1945 – 2022), artista sandonatese recentemente scomparso, delle cui opere Dolores Modonutti e Renzo Favaretto sono i maggiori collezionisti.

Federico velludo, 2012, olio su tavola, 46 x 60 cm

Frederico Velludo nasce a Grado nel 1943.. Dopo il diploma al liceo classico e gli iniziali studi a alla Facoltà di Medicina di Padova, si dedica professionalmente alla pittura dal 1969. Ottiene premi e segnalazioni in diverse e importanti esposizioni collettive, tra cui si ricordano: Galleria delle Ore a Milano nel 1974 e 1977; Maison des Beaux Arts, Parigi, 1983; l’Esposizione dell’ Opera Bevilacqua La Masa a San Paolo del Brasile nel 1984. Dal carattere riservato, Federico Velludo si è dedicato alla ricerca pittorica con rigore, sostenuto da collezionisti e appassionati esperti che hanno saputo apprezzare il genio e la serietà dell’artista.

Voleva vedere le cose completamente nude, questo è ciò a cui abbiamo pensato la prima volta che ci siamo trovati di fronte ai dipintidi Federico Velludo. In estrema sintesi, crediamo sia questo ciò che ha ricercato attraverso la sua pittura e le sue scelte di vita, che lo hanno condotto lontano dalla mondanità di Venezia, dove per un certo periodo ha vissuto e lavorato, e lontano dal mondo dell’arte ufficiale. D’abitudine dipingeva su tavola, generalmente su di un pezzo di compensato o di qualche legno anonimo e di nessun pregio materico. La tela era troppo costosa e la sua superficie troppo ricca di dettagli per esprimere quella necessità di depurazione del soggetto e di scoperta dei significati insiti nelle cose.

 

Federico Velludo, Hic et nunc semper, 2012, olio su tavola,120 x 41 cm
Federico Velludo, Efebo con cavallo, 1986, olio su tavola.

Che ritraesse oggetti o persone, cercava l’astrazione dalla realtà pur nella sua più nitida e riconoscibile rappresentazione, quella degli elementi quotidiani e del corpo umano nudo. Non c’è infatti nessun intento descrittivo o narrativo nei suoi dipinti, bensì l’esigenza, esistenziale, di cogliere la realtà più vera, ripulita dai dettagli del contingente. Gli sfondi piatti, lineari e spogli consentono al soggetto di emergere. Quando questo è umano, vi si legge lo sforzo di catturare con il pennello la verità della persona, trasformando ogni ritratto in una rappresentazione universale della condizione umana […] Forse è proprio per l’uso della pittura come forma essenziale di indagine esistenziale, che nel suo lavoro si possono leggere certe assonanze con la ricerca di Giorgio Morandi, Carlo Carrà e di alcuni pittori della Nuova Oggettività, consentendoci di definirla una pittura metafisica. (dal testo critico La nudità del corpo e dello Spirito di Luca Berta e Francesca Giubilei).

Mistero e Armonia dell’uomo è aperta dal 12 maggio al 4 giugno 2023.

Sedi espositive : Oratorio di Villa Simion, Via Roma 265 Spinea ; Oratorio di Santa Maria Assunta, Via Rossignago Spinea

Orari : da giovedì a domenica 16-19 ; sabato e domenica anche 10-12.

 

Dalla terra al cielo

Dalla Terra al Cielo è il quarto evento di SCENARI DELL’UMANO, rassegna di arte contemporanea 2022/2023 del Comune di Spinea. Si svolge dal 14 aprile al 07 maggio 2023 negli oratori di Santa Maria Assunta e Villa Simion a Spinea.

Le due mostre mettono a confronto l’opera di Mauro Sambo con le sculture di Nadezda Golysheva.

Mauro Sambo serie miodesopsie, 2018.
Mauro Sambo, serie miodesopsie, 2022

Mauro Sambo, artista veneziano, lavora ai confini tra scultura e performance, video, pittura, fotografia e suono. Le montagne sono il tema esclusivo dell’esposizione in Oratorio Villa Simion dove Mauro espone l’installazione Montagne personali: le sue crete di piccole dimensioni, definite “sculture da viaggio”, sono inserite in piccoli bracieri, ricondotte alla dimensione umana facendosi a noi vicine. La serie di fotografie appartenenti al progetto Miedesopsie porta invece il nostro sguardo sull’infinito degli spazi naturali delle Dolomiti, viste in sovrapposizione con le fastidiose miedesopsie, corpi mobili spesso presenti, a causa dell’invecchiamento, nel nostro campo visivo. Un lavoro concettuale che sottolinea come la visione di ciascuno sia unica e irripetibile. [….] Si tratta, per Sambo, di mettere in piedi un sofisticato gioco in cui vicinanza e distanza, microcosmo e macrocosmo, vengono fatti cortocircuitare mostrando la nostra natura al tempo stesso isolata e connessa con la realtà ( dal testo critico Così lontano così vicino di Gabriele Salvaterra)

NADEZDA GOLYSHEVA, Inglobarsi, 2022, Colata di gesso su calco dal vero in argilla.
NADEZDA GOLYSHEVA, Pelle condivisa, 2022, Colata di gesso su calco dal vero in argilla, 36,5x36x36,5cm.

Nadezda Golysheva, nata a Mosca, vive e lavora a Venezia. In Santa Maria Assunta le sue sculture in creta e gesso sono elementi di una installazione di ampio respiro. Il lavoro artistico di Nadezda ricerca una pelle condivisa, partendo da un’analisi del territorio circostante e dei legami interrelazionali che si formano, con lo scopo di catturare la prima sensazione del corpo a contatto con la materia, di rivelare il gesto dandogli presenza o assenza. [….] Le sue sculture, impressioni del proprio corpo o composizioni che prendono ispirazione dalle superfici murarie dell’ambiente lagunare, hanno qualcosa dell’archeologico e del transitorio. Mostrano il presente come un’epoca già passata, relativizzando la nostra presunta contemporaneità in calchi e ritrovamenti che si
mostrano come quelli ormai celebri e drammatici di Pompei ( dal testo critico Scultura come pelle di Gabriele Salvaterra). Orientare il nostro sguardo sul sublime e l’assoluto restando fortemente ancorati alla terra, è quanto emerge dall’interessante confronto tra i due artisti.

Dalla Terra al Cielo è aperta dal 14 aprile al 07 maggio 2023.

Sedi espositive : Oratorio di Villa Simion, Via roma 265, Spinea ; Oratorio di Santa Maria Assunta, Via Rossignago, Spinea

Orari : da giovedì a domenica 16-19 ; sabato e domenica anche 10-12.

Architetture parallele

Architetture parallele è il terzo evento di Scenari dell’Umano e sarà aperta dall’11 marzo al 2 aprile 2023.

La mostra mette a confronto le foto di architettura di Gianna Spirito, bolognese e architetto di professione, con il mondo espressivo di Wanda Casaril, artista veneziana che si esprime con il linguaggio della fiber art.

Gianna Spirito espone, in Oratorio Villa Simion, 12 fotografie appartenenti a due diversi progetti: Vertigine e Il colore del razionalismo. Il primo ha chiari riferimenti a cubismo e futurismo, conciliando immobilità e dinamismo di edifici e spazi urbani. Le foto del secondo progetto si caratterizzano per le alterazioni cromatiche e l’aggiunta per sovrapposizione di cancellature e abrasioni. Tinte forti e chiassose contrastano con la sobrietà e rigidità delle strutture architettoniche. Gianna Spirito mette in atto una trasformazione suggestiva e immaginaria. Elemento unificante dei due progetti è il cortocircuito visivo ed emozionale che si crea per gli elementi contraddittori presenti e che stimola l’osservazione dello spettatore.

Colore del razionalismo #58 dimensioni 60x90

Wanda Casaril espone in Santa Maria Assunta, opere che si accampano nello spazio e acquistano il valore di installazione lasciandosi attraversare dalla luce obliqua dalle finestrelle con un gioco di riflessi nello spazio quattrocentesco. Se in un primo momento il lavoro di Wanda si presenta come merletto e ricamo, ad uno sguardo più attento rivela la solidalità di un’opera architettonica con alternanza di pieni e vuoti, l’organizzazione ritmata degli spazi, la qualità di diventare diaframma e mediazione tra l’uomo e il paesaggio, l’ambiente. Le opere di Wanda si offrono come scenografie, architetture mentali in cui non si può fare a meno di vedervi Venezia con i luccichii delle luci, lo sciabordio dell’acqua e la magica cangianza del colore. Come nel gotico fiorito veneziano, leggero ed elegante, i vuoti delle opere di Wanda Casaril fanno danzare la luce. Le sue opere sono architetture di luce di grande valore poetico.

Giardino segreto blu, labirinto in texture 9x20x20

Architetture parallele  è aperta dall’11 marzo al 2 aprile 2023. Inaugurazione 11 marzo 2023 ore 17 in Oratorio di Santa Maria Assunta


Orari: giovedì a domenica 15.30-18,30; sabato e domenica anche 10-12.

Sedi espositive: Oratorio Santa Maria Assunta via Rossignago, Spinea; Oratorio Villa Simion Via Roma 265, Spinea

Visioni

Visioni, secondo evento della rassegna di arte contemporanea “Scenari dell’umano”, espone dal 28 ottobre al 20 novembre 2022 le incisioni dell’artista padovana Lara Monica Costa e un gruppo di opere a olio su tela di Francesco Stefanini, artista toscano di adozione trevigiana.

Francesco Stefanini, In Cammino

Lara Monica Costa espone, in Oratorio Villa Simion, opere eseguite con varie tecniche incisorie, spesso anche utilizzate insieme: acquaforte, acquatinta, vernice molle, puntasecca e xilografia. Interessata ai temi semiotici e simbolici evocativi dell’archetipo del femminile, in alcune sue immagini sembra ispirarsi ai disegni rupestri, in altre ai disegni di Michelangelo e del suo Giudizio Universale. Le linee sinuose e ondulate fluttuano nello spazio e solo con uno sguardo più ravvicinato e attento si riesce a cogliere i frammenti dei corpi.[…]. il profilo di un seno, poi di una coscia e di un fianco, fino verso l’interno di una cavità ancestrale: un ventre materno o una caverna primitiva, per suggerire una profonda connessione, se non altro simbolica, tra la Donna e la Terra come agenti di vita. […] (dal testo critico Effetto diffusione di Francesca Giubilei per il pieghevole della mostra).

Francesco Stefanini espone, in Oratorio Santa Maria Assunta, un ciclo di opere aniconiche eseguite ad olio su tela tra il 2012 e 2014 e, sull’altare, una serie di quadri di piccolo formato di recente datazione. Nei lavori in mostra […] si viene attratti dalla potente violenza dei suoi elementi oscuri, dei buchi neri mobili che sembrano comparire e scomparire dalla superficie della tela, risucchiando l’osservatore per gettarlo altrove, oltre la rappresentazione, seppur evanescente, sfumata e astratta, della realtà naturale […] (dal testo critico Il valore del buio di Francesca Giubilei per il pieghevole della mostra).

La superficie magmatica delle sue tele fa risaltare la luce che si espande dalle zone oscure ai bordi della tela, verso lo spettatore, in un atmosfera di paesaggio primordiale all’origine della vita in cui l’essere umano è ancora un tutt’uno con la Natura. Le due esposizioni si offrono come “visioni” dell’Altrove, spazio mentale della pittura di Francesco Stefanini e, per Lara Monica Costa, del paesaggio popolato di figure femminili, intimo e ricco di simbologie della fecondità, fertilità e rigenerazione

Francesco Stefanini espone, in Oratorio Santa Maria Assunta, un ciclo di opere aniconiche eseguite ad olio su tela tra il 2012 e 2014 e, sull’altare, una serie di quadri di piccolo formato di recente datazione. Nei lavori in mostra […] si viene attratti dalla potente violenza dei suoi elementi oscuri, dei buchi neri mobili che sembrano comparire e scomparire dalla superficie della tela, risucchiando l’osservatore per gettarlo altrove, oltre la rappresentazione, seppur evanescente, sfumata e astratta, della realtà naturale […] (dal testo critico Il valore del buio di Francesca Giubilei per il pieghevole della mostra).

La superficie magmatica delle sue tele fa risaltare la luce che si espande dalle zone oscure ai bordi della tela, verso lo spettatore, in un atmosfera di paesaggio primordiale all’origine della vita in cui l’essere umano è ancora un tutt’uno con la Natura. Le due esposizioni si offrono come “visioni” dell’Altrove, spazio mentale della pittura di Francesco Stefanini e, per Lara Monica Costa, del paesaggio popolato di figure femminili, intimo e ricco di simbologie della fecondità, fertilità e rigenerazione.

Trasformazioni

Gea D' Este 2015 - carboncino su carta cm 154x165

Trasformazioni è il primo evento della rassegna “Scenari dell’umano”, che mette a confronto l’opera dell’artista veneziana Gea D’este con il progetto Marghera || Mestre del fotografo miranese Tommaso Saccarola. L’accostamento dei due artisti si svolge in due sedi espositive, l’Oratorio di Santa Maria Assunta, che ospita le opere di Gea D’Este, e l’oratorio di Villa Simion, in cui è esposto il progetto fotografico di Tommaso Saccarola.

Gea D' Este 1981 - rete metallica, resina poliestere, poliuretano
Progetto Marghera || Mestre - SR11 via della Libertà. Fotografia di Tommaso Saccarola.

Gea D’Este espone opere eseguite in vari anni con carboncino su carta, smalti industriali su carte veline e con altri materiali industriali, quali resine, poliestere, poliuretano, che oggi, dentro lo spazio espositivo dell’Oratorio Santa Maria Assunta, relazionandosi con la sacralità dell’ambiente, acquistano un nuovo significato installativo. L’artista mette l’accento sul processo generativo dell’opera piuttosto che sul prodotto finito, in coerenza con i fondamenti dell’arte processuale. La sensazione è quella di entrare nel farsi dell’opera, ancora in fase di svolgimento. 

 

Tommaso Saccarola espone Marghera || Mestre, un progetto iniziato con l’intento di documentare la divisione fisica tra municipalità diverse dello stesso comune. Le foto ci mostrano spazi urbani a noi vicini, così come sono oggi, destinati a subire profonde trasformazioni per nuove infrastrutture che si realizzeranno negli anni a venire. Non luoghi quotidianamente percorsi, evidenziano la stretta relazione tra identità e ambiente urbano su cui, architettura, progettazione di spazi relazionali, strade di facile/ difficile percorribilità e attraversamento, insieme a presenza/assenza di politiche sociali adeguate, hanno notevole influenza.

Progetto Marghera || Mestre - SR11 via della Libertà. Fotografia di Tommaso Saccarola.

Le due esposizioni si relazionano per la comune capacità di vivere la contemporaneità, nel cemento e nella solitudine delle nostre città, in cui materiali industriali, chimici, scintillanti e al tempo stesso inquinanti, sono il nostro panorama quotidiano, specchio di una identità precaria e confusa.

info@contemporis.org
Contemporis ETS
Venice
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